POLEMOS - Luca Sposato

La visione di Bonciolininon non è distopica o nostalgica. E' costruita in modo da mettere in connessione una ricerca legata alla simbiosi organica tra estetica "meccanica" e studio formale del passato storico/artistico, creando un vibrante cortocircuito cronologico e ontologico. Sorta di Romanticismo Relazionale in grado di coinvolgere il pubblico fruitore.

L'analisi di Bonciolini porta, paradossalmente, a giustapporre una reazione collettiva all'attuale riflessione esistenziale: cos'è il male?

Legato intimamente ad una dimensione espereziale, può il male rappresentare più drasticamente del bene un'entità naturale?

Senza dare risposte dirette che risulterebbero inevitabilmente semplicistiche, il tacito suggerimento si regge proprio sull'opposizione dei contrari (Polemos) magnificando la dialettica tra arte e natura. Principio culturale da sempre eppure più che mai attuale, per ripristinare l'equilibrio di una coscienza comune scossa e martoriata, non tanto dall'oggeto-male ma proprio dalla sua mancata esperienza, dalla separazione fisica avvelenata da una mediaticità monopolizzata senza contraddittori significativi.

Parafrasando Williami Golding in guisa di profeta: "L'uomo produce il male, come le api producono il miele".